| Può essere stata un'incomprensione iniziale, certo che l'allarme risuona ben chiaro. Roberto Baggio e la Federcalcio, un rapporto che potrebbe chiudersi prima ancora di iniziare. L'ex campione potrebbe dimettersi da presidente del settore tecnico federale. La scorsa estate il "Divin Codino" era stato chiamato da Giancarlo Abete dopo aver lasciato nel 2004 il mondo del calcio (ultima partita Milan-Brescia, 4-2, il 16 maggio) declinando le offerte di Moratti, che lo voleva come dirigente all'Inter, del Boca Juniors, del Sydney e del Livorno, che lo volevano ancora come calciatore, delle tante tv che lo avrebbero accolto a braccia aperte come opinionista. Solo Renzo Ulivieri, suo ex allenatore, era a convincerlo ad accettare la missione di rilanciare Coverciano e creare una scuola di tecnici italiani.
Baggio però all'ultimo consiglio ha presentato un piano da 7 milioni di euro, che prevede anche uno studio sui giovani, su 60.000 partite, che in realtà tocca al settore giovanile (presidente Gianni Rivera) e al Club Italia (che con Albertini e Sacchi già sta facendo uno scouting sugli
Azzurri). Gli è stato fatto notare e il diretto interessato ha di fatto rotto con l'ambiente, non presentandosi più a Coverciano, nemmeno quando era ospite Michel Platini). Ora la Figc ha previsto, e finanziato per 50.000 euro, uno studio di fattibilità del piano-Baggio: l'ultima parola toccherà al consiglio federale. Ma c'è aria di bocciatura (costa troppo e non è in linea con i piani), e quindi, conseguenti dimissioni.
L'ipotesi più affascinate, nel caso, sarebbe quella di un Baggio sì a Coverciano, ma sui banchi dell'aula magna, per il corso allenatori. "Chissà, forse un giorno allenerò: è una sfida, e a me le sfide piacciono" aveva detto lo scorso anno.
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