Parigi: la Schiavone abdica con rammarico "Al terzo set avrei vinto io"

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!bisius!
view post Posted on 5/6/2011, 12:24     +1   -1




Il dispiacere dell'azzurra: "Ho lottato fino all'ultimo, la palla sul 6-5 che valeva il set point era fuori". Poi il giusto tributo all'avversaria: "Corre molto, arriva bene sulle palle e colpisce molto forte. Si è costruita tutti i punti con il rovescio, non so se diventerà numero 1"
Un'ora dopo la sconfitta, Francesca Schiavone si presenta in sala stampa molto tranquilla, rilassata, consapevole di aver difeso con le unghie e con i denti la coppa Suzanne Lenglen finita nella mani meritevoli di Na Li. "Lei ha giocato molto profondo, è riuscita a spingere tantissimo dall'inizio fino a metà del secondo set, diciamo fino al 3-1 del secondo. Abbiamo espresso un tennis molto simile e credo di aver giocato ad un livello pari al suo, o di poco sotto. Ho lottato molto su ogni punto e sono molto soddisfatta in generale di quello che sono riuscita ad esprimere oggi. Lei ha servito una buona percentuale di prime palle e poi il rovescio è stato micidiale, lo può mettere dove vuole e ti arriva sempre molto profondo e non hai tempo per arginarlo se non con lo slice. Anche se lei ha vinto e io ho perso, è un grande momento per me. Va bene essere riuscita a difendere il titolo fino in fondo, fino all'ultimo quindici".

LA CINA CHE AVANZA — "Immagino che in Cina - ha proseguito Francesca - l'abbiano vista in milioni e milioni di persone e tutto questo fa bene al tennis. Mi ha tenuto costantemente lontano dalla rete; ho dovuto difendermi invece di pensare ad attaccare, ma non era facile uscire dalla sua ragnatela. Se stai con i piedi fuori dal campo è difficile trovare il tempo per spingerti avanti. Il suo è stato un tennis di alto livello. Lei corre molto, arriva bene sulle palle con le gambe e colpisce molto bene. Si è costruita tutti i punti con il rovescio e poi chiudeva con il dritto che è comunque un colpo molto solido. Non so se un giorno potrà arrivare ad essere la numero 1 del mondo. Non basta vincere un torneo dello Slam, bisogna vincere ancora, e poi ancora e poi ancora".

VOGLIA DI STACCARE — Finale sui rimpianti. "La palla incriminata sul 6-5 che mi avrebbe portato al set point, era fuori. Non ho mai chiamato in vita mia una palla fuori se c'era la minima possibilità che invece fosse buona. Mi è stato insegnato così fin da piccola e io sono una che rispetta le regole. E' ovvio che lo stato d'animo è diverso tra vincere e perdere, tra vincere o essere andata vicino a farlo. Però mi sento bene, vivo queste emozioni fino in fondo, sono emozioni forti, sono arrivata un'altra volta con la possibilità di vincere qui, è magnifico, fantastico. Non importa se ho perso. Ho sentito emozione e questo è importante. Certo che se fossi andata al terzo avrei sicuramente vinto". Terminata la conferenza stampa con i giornalisti, Francesca si alza come una molla e passa alle televisioni. La voglia di staccare la spina è tanta, ma un ultimo sforzo la separa dal meritato riposo. E intanto, il tricolore sventolerà ancora per un anno sul pennone del Roland Garros, riservato ai giocatori finalisti. Alla bandiera australiana di Sam Stosur però, hanno sostituito quella cinese. La nostra è rimasta.

 
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