Libertadores, finale senza gol. Deciderà il ritorno a San Paolo

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!bisius!
view post Posted on 16/6/2011, 12:47     +1   -1




Nell'andata della sfida che assegna la "Champions sudamericana", Peñarol e Santos pareggiano 0-0: una traversa per i brasiliani e una sterile pressione uruguaiana sono la sintesi di un match in cui Neymar si accende solo a tratti. Mercoledì si replica in Brasile
Nemmeno un gol nei primi 90’ delle finali della Coppa Libertadores 2011: Peñarol-Santos finisce 0-0, risultato che rispecchia la molta grinta e la poca tecnica viste sul campo. Neymar e compagni, comunque, tornano a casa con un pareggio che può valere oro. Il “secondo tempo” di questa gara di 180’ si gioca mercoledì prossimo allo stadio Pacaembu, a San Paolo. E in quell'occasione la squadra brasiliana spera di contare sul fantasista Ganso, che già si allena in vista della gara di ritorno, dopo aver recuperato da un infortunio.

PEÑAROL SPINGE — Col Centenario tinto di giallonero, il Peñarol, spinto dal suo pubblico, comincia buttandosi subito in avanti. Circa 55mila spettatori gremiscono il mitico stadio. In tribuna c'è anche Diego Forlán, fuoriclasse del Mondiale sudafricano con la maglia dell’Uruguay e cresciuto nelle giovanili del Peñarol. Al 6’, Rafael, portiere del Santos, esce sui piedi di Olivera. Il bravo difensore Durval è attento sulla respinta e allontana il pallone fuori area.

TRAVERSA — Verso il 20’, i brasiliani riescono a riequilibrare il conto delle azioni. Neymar cade sulla trequarti, ma l’arbitro paraguaiano Carlos Amarillo lo ammonisce per simulazione. Però un paio di minuti dopo il fuoriclasse si sveglia: è protagonista di un assolo che culmina nell'ottima palla servita al terzino Alex Sandro, che scarica una cannonata verso la porta: il portiere Sosa devia in angolo. Nell'azione seguente, Bruno Rodrigo, difensore del Santos, colpisce di testa la traversa. Alla fine del primo tempo tocca di nuovo al Peñarol sciupare una palla-gol con Guillermo Rodríguez, al 43’, e un'altra più clamorosa con Dario Rodríguez, al 44’, che prova di beffare il portiere con un pallonetto ma manda sopra la traversa.

ZÉ LOVE E MARTINUCCIO — In ombra nel primo tempo, il futuro genoano Zé Eduardo, pure conosciuto come “Zé Love”, mostra il suo biglietto da visita alla ripresa, muovendosi in maniera più dinamica in attacco, ma difettando di precisione nelle finalizzazioni. Al 3’, a tu per tu con Sosa, tira addosso al portiere. Al 26’, ancora lui si esibisce in un'incornata che sfiora il palo. Invece Martinuccio, argentino diventato il grande nome del Peñarol in questa Libertadores, non è in serata. Il fantasista nel mirino di società italiane e del Palmeiras viene ben sorvegliato dal mediano Adriano, che non gli concede molta libertà.

gol ANNULLATO — Olivera spreca una buona chance al 29’ per i padroni di casa. Ovviamente non contento del risultato, il Peñarol si getta ancora in avanti nelle battute conclusive. E il gol arriva, ma viene subito annullato: Alonso segna in fuorigioco, segnalazione esatta del guardalinee paraguaiano Nicolás Yegros, bersagliato da oggetti tirati dalle tribune. Diego Aguirre, attuale allenatore del Peñarol ed eroe sul campo dell’ultima Libertadores conquistata dal club uruguaiano nel 1987, non accetta il verdetto e se la prende col collaboratore dell’arbitro. Poi il fischio finale e l'arrivederci a mercoledì a San Paolo. Dettaglio regolamentare: nelle finali i gol in trasferta non sono più "pesanti" come in altre fasi del torneo. Con qualsiasi pareggio si va ai supplementari ed eventualmente ai rigori.

 
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