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| Sergio Santarini (Rimini, 10 settembre 1947) Degno erede di Losi (con il quale ha giocato per una stagione), come presenze e ruolo, un "capitano coraggioso" anche lui. Sergio Santarini arrivò dall' Inter con Aldo Bet, interprete moderno del ruolo di libero, con le giuste ripartenze e le proiezioni in avanti. Perfettamente inseribile in un discorso di "zona" già anni prima che venisse adottata. Da un "Tifone" del '69: "Il solito mostro. Entra con una disinvoltura che fa tanto "manco ti vedo"; risolve le situazioni financo più intricate soffiandosi il naso. Un furbacchione del genere ti fa levare la voglia di giocare al pallone". Questo dopo un "Roma - Lazio", vinto da noi per " 2-1". E in realtà, sono passati lustri dal suo abbandono, noi ce lo ricordiamo di una bravura a tratti impressionante. Tredici annate in giallorosso, con prestazioni di rado sotto il livello della sufficienza, calciatore intelligente e dall'ottimo senso tattico. Sfortunato in nazionale maggiore, solo due presenze, con un'autorete sul groppone all'esordio con l'Austria, seppur involontaria. Fu ceduto al Catanzaro, con il quale rifiutò la serie B, preferendo il ritiro, e poi divenne allenatore dell' Almas e in seguito della primavera giallorossa. Poi vice di Eriksson e affiancato a Carlos Bianchi. Settanta partite e un gol in Coppa Italia; nove presenze in Coppa delle Coppe; sei in Coppa U.E.EA.. Indimenticabile. (fonte: MAGICA ROMA STORIA DEI 600 UOMINI GIALLOROSSI DI PALLOTTA E OLIVIERI)  Palmarès Coppa Italia: 3 Roma: 1968/69, 1979/80, 1980/81 |
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