Barusso, episodio deprecabile. Le scuse e la solidarietà della società

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!bisius!
view post Posted on 18/8/2011, 12:12     +1   -1




Il fattaccio è accaduto fuori da Trigoria: la Roma sta cercando di piazzare il ghanese all'estero per liberare un posto da extracomunitario, ma il giocatore ha rifiutato il trasferimento in Israele

A Roma serve sfoltire la rosa. Anzi, meglio, serve liberare un posto per inserire un extracomunitario. L'indiziato principale per il "sacrificio" è Ahmed Barusso, centrocampista ghanese in giallorosso dal 2007 (nella foto AP/LaPresse), ma con sole 3 presenze nella Roma: nelle ultime 4 stagioni ha girovagato in prestito fra estero e serie minori, dal Galatasaray al Livorno, passando anche per Siena, Brescia e Torino.

Sono giorni che la Roma cerca di "disfarsi" di lui, e passateci il termine un po' forte, perché lo stesso Barusso dice di sentirsi trattato come se fosse "un pacco postale": il club di DiBenedetto ha provato a piazzarlo all'estero, in Israele, ma il giocatore ha rifiutato la nuova sistemazione. Finché non sarà ceduto, la Roma non potrà chiudere la trattativa con il Villarreal per Nilmar, che, tra l'altro, Sabatini dice essere "sempre più lontano". Una situazione di impasse che non fa bene né al club né al giocatore, ieri preso malamente di mira fuori dal centro sportivo di Trigoria.

La sua macchina è stata presa a calci da un tifoso esagitato, che ha condito il tutto con un "Hai rotto, te ne devi andare", un episodio tanto deprecabile che qualsiasi parola di commento sarebbe inutile. Lasciamo parlare il suo procuratore, Leonardo Giusti, intervenuto in esclusiva a calciomercato.it.

"E' un bruttissimo episodio. Sia io che Ahmed siamo consapevoli che la Roma non c'entra niente, è stato il gesto di alcuni individui. Ahmed è tranquillo, continua a lavorare e finché non si presenteranno club con progetti veramente interessanti, in Italia o all'estero, non prenderà in considerazione un addio. Non vuole lasciare Roma come un pacco postale, per fare un favore a Sabatini o a DiBenedetto, vuole farlo perché al centro di un nuovo progetto. Maccabi Haifa? In Israele non va, perché non ci sono questi presupposti. Dispiace che abbia vissuto gli anni a Roma come turista e che non abbia mai avuto una possibilità. Lui vorrebbe fare il proprio lavoro per far ricredere Luis Enrique, anche se non gli viene data l'opportunità di farlo al meglio. Si allena ai margini della squadra e può fare poco".

La solidarietà della Roma - «Nel ricordare che il perseguimento delle proprie strategie di mercato prescinde dalle decisioni di alcuni suoi tesserati, la società manifesta piena solidarietà ai calciatori interessati». Il discorso vale pure per Okaka, anche lui vittima dello stesso trattamento per un presunto autografo non concesso.
 
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